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Il prossimo lockdown: una realtà da affrontare

Un secondo lockdown sembra sempre più certo stando ai dati ed è d’obbligo fare alcune considerazioni prima che avvenga

 

L’epidemia di COVID-19 e il successivo lockdown hanno preso il mondo di sorpresa. Nessuno in tempi moderni si aspettava una malattia in grado di mettere in ginocchio l’intero globo, quasi fosse una pestilenza dell’età medievale. Però è successo ed è palese che, guardando indietro, non ci si possa far a meno di chiedere cosa sarebbe successo se fossimo stati in grado di prevedere la pandemia. Credo di parlare a nome di tutti dicendo che chiunque, sapendo come sarebbero andate le cose, avrebbe agito in maniera completamente diversa.

La digitalizzazione lampo a cui abbiamo assistito sarebbe stata avviata molto tempo prima e completata in tempo per l’epidemia, ci sarebbero stati molti più investimenti nello sviluppo degli e-commerce e delle app, ci sarebbe stata una maggiore attenzione allo sviluppo tecnologico e sarebbe stata data una maggiore enfasi ai social come mezzo di comunicazione trasversale. Durante il lockdown infatti tutte queste tecnologie si sono rivelate fondamentali, sia sul piano sociale che economico, e hanno permesso a molte attività di restare aperte nonostante la situazione. Stiamo parlando di cifre che spaziano fra le centinaia di milioni e i miliardi di euro che si sono riversate nei vari mercati mondiali solo grazie ad una conversione tempestiva e selvaggia di milioni di imprese sparse sul pianeta.

Adesso però un secondo lockdow sembra stia avvicinandosi sempre di più di pari passo con l’autunno, con notizie che parlano di nuovi focolai di COVID-19 in varie parti del mondo. Gli esperti sono divisi su questo tema ma è chiaro come molta gente abbia preso sottogamba le misure cautelari non appena sono state allentate le restrizioni e adesso la paura per il contagio torna a farsi sentire. Con questa premessa è chiaro che è arrivato il momento di riflettere: se davvero sarà necessario chiudere nuovamente tutto la cosa migliore da fare è prepararsi in modo da essere pronti ad ogni evenienza. C’è ancora tempo, anche se non ci è dato sapere ancora di preciso quanto, e convertirsi quanto più possibile al digital è l’opzione più sicura su cui puntare, dato l’enorme successo avuto negli ultimi mesi.

Chi uscirà vincitore da questa situazione saranno coloro che decideranno di guardare ai mesi scorsi per imparare. Per chi invece fosse convinto che una seconda ondata non sia possibile, posso solo dirvi che spero per voi che abbiate ragione. Potrebbe trattarsi solo un falso allarme e quest’autunno potrebbe non essere diverso da quelli che l’hanno preceduto, ma dato che investire nel digital e nelle nuove tecnologie è già di per sé una buona idea a prescindere dalla situazione non vedo perché non adeguarsi in ogni caso. Abbiamo già vissuto tutto questo, ripetere gli stessi errori sarebbe da stupidi.

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