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Twitch: non più solo videogiochi

Twitch, piattaforma specificatamente creata per i “gamer”, si sta aprendo a temi e ad un pubblico sempre più vari.

 

Twitch, punto di riferimento per i videogiocatori a livello globale dalla sua creazione nel 2011, si è imposto ogni anno di più come un vero e proprio colosso del web, in grado di generare traffico a livelli di “mostri sacri” come Youtube e Netflix. Piattaforma creata con lo scopo di accogliere contenuti live in streaming a tema videogiochi, dopo l’acquisto da parte di Amazon si è rafforzata ancora di più grazie al servizio Twitch Prime, che permette agli utenti abbonati al servizio Amazon Prime di collegare gli account dei due servizi per ottenere bonus e contenuti esclusivi senza alcun costo. Grazie a queste iniziative il sito ha acquisito ancora più popolarità, diventando un fenomeno di massa.

Da sempre basato sul concetto di community, per venire incontro ai gusti del pubblico e all’estro dei content creator con il passare del tempo si è arricchito di nuovi contenuti come musica, talk show, cucina, trasmissioni IRL (In Real Life), arte e molto altro, andando ad abbracciare sempre più l’idea di un intrattenimento generico. Sempre più persone si iscrivono a Twitch, in particolare nella fascia di età fra i 14 e i 35, molto spesso anche per seguire i loro “youtuber” preferiti. Molti content creator nati su Youtube infatti hanno scelto di aprire un canale su Twitch, in maniera integrativa o abbandonando del tutto la piattaforma Google, sia per la maggiore libertà di espressione offerta e l’interazione diretta col pubblico, sia per la possibilità di guadagnare di più tramite la monetizzazione degli streaming.

Con un numero così alto di utenti in continua crescita è chiaro che Twitch rappresenta un’occasione enorme per ogni brand. Il modo più semplice è diretto per entrare in questo mondo è sicuramente la via della sponsorizzazione di un particolare streamer, in grado di catalizzare l’attenzione su di se come e più di un semplice influencer grazie alla possibilità di interagire in tempo reale col suo pubblico. Questo tipo di approccio si è dimostrato vincente per molte aziende legate al settore videoludico e non, tra cui Razer, Logitech, Adidas, GUESS e Budweiser.

La seconda via è invece quella del creare direttamente il proprio canale ufficiale senza bisogna di intermediari. Sono diversi i marchi che hanno già adottato questa strategia e uno dei migliori esempi è sicuramente Redbull: la compagnia di energy drink più famosa al mondo ha sfruttato al massimo la sua esperienza di sponsor storico di molte competizioni, allestendo autonomamente eventi sportivi e di eSport da trasmettere in esclusiva che hanno avuto un enorme successo, tanto da spingere il brand a ripeterli con cadenza annuale.

Quello che ormai abbiamo capito quindi è che non dobbiamo farci più la domanda, perché, ma le prime due domande devono essere, chi, e come. Chi è presente in questo o quella applicazione? Come posso raggiungere il mio target dando loro valore aggiunto e allo stesso momento essere visibile ed attraente? Anche Twitch perciò, al pari dei social e di Youtube, può diventare un utile strumento di marketing se usato nella maniera corretta e con una strategia adeguata.

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