Tecnologia e apprendimento

La tecnologia sta modificando il nostro modo di pensare, e ancor più quello dei bambini, in modo sottile e spesso vantaggioso. Pregi e difetti del nuovo pensiero

La tecnologia sta cambiando il modo di pensare, di apprendere e di comunicare di noi adulti nati
“senza” frontiere tecnologiche, figurarsi il modo di ragionare dei bambini, i cui cervelli infantili
sono ancora malleabili poiché in via di sviluppo, nati nel segno del digitale. Si tratta di un grande
vantaggio e un progresso nella capacità di pensare delle generazioni più giovani, ma secondo le
ultime ricerche non è tutto oro quello che luccica.

Tecnologia e collegamenti mentali

L’esposizione quasi costante da parte dei nativi digitali alla tecnologia sta generando collegamenti
cerebrali molto diversi rispetto alle generazioni precedenti. Ciò che è chiaro è che, come nel caso
dei progressi nel corso della storia, la tecnologia disponibile determina il modo in cui i collegamenti
cerebrali si sviluppano. L’aumento dell’uso di internet e delle tecnologie collegate sta rafforzando la
nostra capacità di scansione delle informazioni in modo rapido ed efficiente.
Gli effetti della tecnologia sui bambini, dunque, sono vantaggiosi, ma c’è anche qualche scotto da
pagare. Se la tecnologia aiuta o danneggia nello sviluppo del pensiero, infatti, dipende da quale
tecnologia viene utilizzata, da come viene impiegata e con quale frequenza. Diventa così
fondamentale decidere quale rapporto innescare tra i bambini e la tecnologia, che ha maggior
influenza su alcune aree di pensiero: attenzione, processo decisionale, memoria/apprendimento. In
tutte queste aree è possibile esercitare un’influenza sia vantaggiosa sia dannosa.

Attenzione e concentrazione

La capacità dei bambini di imparare e concentrarsi pone le basi per tutti gli aspetti della loro
crescita: l’attenzione, come ampiamente dimostrato, è una qualità duttile e influenzata
dall’ambiente in cui si vive. Prima dell’avvento della tecnologia, i bambini spendevano una
considerevole quantità di tempo nella lettura, attività che consentiva poche distrazioni, richiedeva
un’attenzione intensa e sviluppava immaginazione e memoria. Già l’avvento della TV ha
destabilizzato questo tipo di attenzione che, a causa degli stimoli visivi, è diventata frammentata e
più superficiale. Poi, con l’arrivo della tecnologia più avanzata la distrazione è diventata la norma:
un’attenzione costante, oggi, è impossibile, l’immaginazione è finita e la memoria è inibita.
Diversi studi hanno dimostrato che la lettura ininterrotta di un libro/testo comporta una migliore e

più rapida comprensione, capacità di ricordo e apprendimento rispetto alla lettura con annunci e
collegamenti ipertestuali. I soggetti che avevano letto una versione di solo testo rispetto a una che
includeva video avevano trovato la presentazione più accattivante e divertente. Non solo: i soggetti
che avevano accesso a internet non ricordavano ciò che avevano letto, a differenza di quelli che
erano offline. La lettura, infatti, sviluppa riflessione e pensiero critico molto meglio dei media
visivi.

La tecnologia non è un mostro

Ma l’esposizione alla tecnologia, comunque, non è un male: videogiochi e altri screen media
migliorano le capacità visuo-spaziali, aumentano la capacità di attenzione, i tempi di reazione, e
l’abilità di identificare i dettagli nel disordine. La tecnologia non rende i bambini più o meno
capaci, li rende semplicemente diversi. Per esempio, l’uso onnipresente dei motori di ricerca sta
facendo sì che i bambini siano meno abili nel ricordare cosa trovare e più abili nel ricordare dove
trovare cosa. Avere una memoria più malleabile, che non conserva per lungo tempo le informazioni,
può consentire di impegnarsi in un processo di “ordine superiore” come la contemplazione, il
pensiero critico o il problem solving.
Introdurre relativamente presto la tecnologia nella vita dei bambini può così aiutarli a pensare più
velocemente e a risolvere i problemi in modo più rapido, così da poter svolgere più attività
contemporaneamente e rendere il loro cervello più veloce nel superare gli ostacoli di tutti i giorni.

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